Il testo di Fabrizio Gifuni è impostato sulla lettura teatrale delle lettere scritte da Aldo Moro durante i drammatici 55 giorni di prigionia ad opera delle B.R., a seguito dell'assassinio dei cinque componenti della sua scorta.
Questo per dare voce al Presidente della Democrazia Cristiana.
Il testo, dolorosissimo, è particolarmente lancinante per chi conserva a pieno la memoria vissuta di quel periodo.
Perché, se è pur vero che l'animo umano per sopravvivere deve credere che i mandorli continueranno sempre a fiorire, ci sono primavere non cancelleranno mai gli inverni.
Dalle lettere di Aldo Moro, delle quali ne viene presentata solo una parte, risalta sin da subito il carattere mite e moderato del Presidente, con le sue parole minute, centellinate con pazienza ed attenzione.
Pare che delle 97 lettere ne siano state consegnate solo 35. Una parte fu ritrovata cinque mesi dopo, le ultime 12 anni dopo in un covo delle B.R.!
Tutto questo getta un'ulteriore luce inquietante sul comportamento dei suoi aguzzini.
Fin quasi alla fine il prigioniero mantiene un “esilissimo ottimismo” sulla trattativa, contando ovviamente nell'immancabile solidarietà del suo partito.
Però poi capisce che vincerà “l'irridente silenzio”.
Come l'oscuro ed incomprensibile procedere del Processo kafkiano.
Inutilmente, prima supplica, poi maledice Andreotti assieme all'intera sua parte politica, fortemente supportata dal PCI, per il suo “assurdo ed incredibile comportamento” volto ad insinuare che il suo Presidente non sia più in possesso delle normali facoltà mentali.
Anche le lettere alla famiglia, pur intinte in un grande amore, che la separazione rende ancor più straziante, sono piene di suggerimenti per trovare canali che permettano la liberazione di qualche detenuto “gradito” alle B.R. ed effettuare così uno scambio.
Non si possono leggere queste inani grida al cielo, per chi ha vissuto quei terribili anni, senza provare un'immensa pietà e una contrizione per l'impotenza di tutti noi.
“Bacia e carezza tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli...Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”.
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