Ogni respiro è nuovo, so ora,
mentre si spiegano i nevai,
lasciando la torbida brina
gelata, secca, posarsi sulla
fiamma, aperta e caliente
come anima di dea, basca,
ubriaca di sangria,
che solleva l’amaranto telo
nel nuovo giorno di s. sebastian.
ma coperta come palma tra la nebbia,
Nella contrada boreale vivo,
sognando lidi di fiori di cannella
io donna di nebraska rossa e fiera,
bevo la rugiada della sera. Ma so.
Ora io so, che mi sperdo,
nell'ombra del giorno,
tienimi pronta, terra,
la coperta dal vischio profumato.
dell’acqua dell’oceano io sono
ballerina polinesiana, che cuce torrenti
di acqua, e poi arresa, allo scoglio brunito di approdi,
fumo tabacco da lontano.
ma Nelle montagne dell’Oregon io vivo,
oltre il passo delle sierre cordovane,
che avvistano il velluto di spiagge dell’havana.
Come azzurro pennello, e pieghe
Di un tempo lontano
Quest' altra io sono,
sono vecchia, come l’autunno che alimentò
troppo tardi il legno di cedro rosso
e ginepro, e terra,
nel sentiero porpora, passo celere
in vena,ma sono anche la madreperla,
pura e casta come spuma rosata
dell’aspirata alba. Le coppe della vedova allegra
trattenute in gola di un ricordo del passato,
(che lo scheletro conserva intatto)
losanga di pennelli,sono io ora, e piango.
piango.
e vincendo del tempo i duri rigori
il grigio manto, mi avvolge ,
il sogno, il segno...
un ricordo...
ricorderai.
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