Dodici rose rosa
mi donò tuo padre,
segno certo di autentico
bon ton poiché un maschio
l'avevo generato fra il consenso
di tutti.
Tu eri eccezionale:
chiamata al mondo da un travaglio
doc non avevi sofferto
ed il tuo viso come i frutti
più pingui di un estate
benigna già lanciava sorrisi.
Con tuo padre si rideva
di gioia e di passione.
Poi, come un lampo estivo,
la malattia, il ricovero
al Bambino Gesù e le attese
che mi resero il viso da lucente
duro e allergico al pianto.
Il ritorno segnò un arcobaleno
di speranze e sorrisi che
tu hai tenuti fermi nel tuo
andare, mantenendo serena,
la promessa di essermi vicina.
Ed ora hai due bambine,
una specchio del padre
e l'altra, la zingara dei veli,
quasi un mio buffo clone,
regalo di una vita difficile
ed allegra, a mio modo.
Buon compleanno, amore!
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