Guido Brunetti "Uno e trino", autore di neuroscienze
"In questi ultimi anni- afferma Guido Brunetti noto autore di neuroscienze- la nuova scienza del cervello sta producendo notevoli progressi e straordinarie scoperte. Abbiamo appreso sul cervello e la mente più che nei precedenti cinquemila anni".
E' in atto -aggiunge- una "rivoluzione scientifica" destinata a "sconvolgere" non soltanto i metodi di diagnosi e cura in medicina e psichiatria, ma la nostra visione del mondo, dell'uomo e della società, e le nostre stesse concezioni millenarie, a partire dai sistemi filosofici".
La filosofia contemporanea infatti rappresenta una "forte rottura" rispetto al passato: rifiuta la dimensione metafisica, le certezze, le verità assolute, l'essenza.
Essa è intenta ad esaminare le cose come appaiono, i fenomeni così come si manifestano. Di qui, la nascita della fenomenologia, del nichilismo e della morte di Dio.
Un'esistenza senza Dio, tuttavia, significa- d'accordo con Dostoevskji- che tutto è lecito, tutto è possibile. Anche le più grandi malvagità.
Chi nega Dio, "nega l' uomo".
I progressi neuroscientifici stanno segnando quindi una svolta. Fatto che ci permetterà di comprendere gli aspetti più intimi dei nostri pensieri e desideri, come pensiamo, agiamo e cosa proviamo. Una rivoluzione che avrà una notevole influenza nel campo dello sviluppo del bambino, in quello della scuola, dell'apprendimento e dell'invecchiamento, in relazione soprattutto alle devastanti malattie, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
E' il miracolo del cervello, il quale con i suoi 100 miliardi di neuroni e un milione di miliardi di connessioni sinaptiche è considerato la struttura più straordinaria e meravigliosa dell'universo conosciuto.
Una realtà già intuita da scrittori e poeti. Emily Dickinson, ritenuta la più grande poetessa degli Stati Uniti, in una bellissima poesia del 1861 così recita: "Il cervello è più grande del cielo, il cervello è più profondo del mare". Un'altra poetessa, Maria Luisa Spaziani, ha scritto: "E' sterminato il pensiero, non ha colonne d'Ercole il cervello".
Queste e altre questioni sono esaminate nel nuovo libro di Guido Brunetti, che s'intitola "Fascino e mistero del cervello e della mente" (Editore Campanotto, 2020). Il libro comprende una serie di saggi che spaziano nei diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi.
Tante finestre che si aprono alle scoperte e ai meravigliosi progressi conseguiti dalle neuroscienze nella comprensione del cervello e della mente.
E' un campo di ricerca- spiega l'autore- che "genera stupore, meraviglia e sgomento. Il cervello che studia il cervello. E' una delle maggiori sfide del XXI secolo per i neuroscienziati. La più grande avventura mai tentata dalla specie umana".
Il termine neuroscienze è stato coniato nel 1972 dal neuroscienziato Francis O. Schmitt e indica l'insieme delle discipline dedite allo studio del sistema nervoso, che è costituito da neuroni. I neuroni vengono scoperti agli inizi del Novecento.
Un neurone comunica con altri neuroni attraverso punti di contatto, piccoli spazi che si chiamano sinapsi. Lo scopritore della moderna teoria delle sinapsi è stato Charles Sherrington (1857), uno dei più grandi neuroscienziati del Novecento. Ogni neurone poi stabilisce un contatto con altre diecimila cellule nervose.
Le neuroscienze, come tutte le scienze naturali, seguono un metodo rigorosamente empirico, scientifico: osservano, misurano e formulano ipotesi alla ricerca di cause empiriche. Esse studiano i fenomeni osservabili, obiettivi, fisici.
La parola cervello, che comprende l'intero sistema nervoso distribuito in tutto il corpo, viene usata per la prima volta in un papiro egiziano del XVII secolo a. C. La centralità del cervello viene assunta dal fondatore della medicina, Ippocrate (V secolo a. C.), contro il cardiocentrismo sostenuto da Empedocle e Aristotele.
Le scoperte delle neuroscienze contemporanee sono state rese possibili grazie alle nuove metodiche di brain imaging, le quali permettono di osservare regioni del cervello mentre una persona parla, legge, ascolta, si muove, ecc.; oppure in stato di riposo.
Nella prefazione, Giulio Maira, neuroscienziato di fama mondiale, ha dichiarato che gli argomenti trattati "sono di grande interesse e aggiungono nuovi tasselli alle nostre conoscenze nel chiarire i molteplici punti oscuri della mente e del cervello". Nella sua vasta opera ci sono pagine- ha aggiunto Maira- che presentano una scrittura "colta, bella e raffinata".
A sua volta, Vincenzo Rapisarda, docente di psichiatria, ha sostenuto che "l'autore con i suoi libri e i suoi saggi da anni offre importanti contributi al progresso delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi. Fascino e mistero del cervello e della mente si rivela un'opera ricca di argomentazioni ben articolate".
Infine, Tonino Cantelmi- docente di psichiatria nell'Università La Sapienza di Roma- nella postfazione ha scritto: "Il professor Brunetti è noto per aver elaborato la Teoria trinitaria della persona umana, una concezione che rappresenta un contributo fondamentale al progresso della conoscenza e costituisce un decisivo superamento sia del riduzionismo scientifico sia del riduzionismo ontologica delle scienze umane".
Si tratta di una concezione non solo neuroscientifica, ma anche filosofica, umanistica e spirituale dell'essere umano. Il quale acquisisce un valore intrinsecamente ontologico e quindi etico, posto in una dimensione trascendentale, al di sopra della propria condizione biologica, empirica, materiale, in qualità di essenza, spirito (anima), io, coscienza. E' lo spirito- spiega Brunetti- che rende superiore l'uomo e che ci permette di coglierne la portata più profonda, oltre la realtà sensibile.
Emerge una personalità poliedrica, multidimensionale.
Brunetti uno e trino: umanista-scienziato, professore universitario, scrittore.
Come neuroscienziato-umanista, egli indaga il fascino e il mistero del cervello e della mente, fornendo "un apporto di estremo interesse sulle prodigiose proprietà del cervello e della mente" (Maira).
Brunetti analizza l'ontologica finitezza dell'uomo, scavando nel sottosuolo buio e profondo della mente umana, dell'inconscio, dei disturbi psichiatrici e dell'introspezione psicologica e patologica, con l'autorevolezza e la capacità che non tutti gli autori possiedono.
Tra i grandi meriti che gli vengono riconosciuti c'è la sua grande capacità di riuscire a fondere neuroscienze e scienze umane, dimostrando di avere una "cultura universale" (Rapisarda). Si tratta di una feconda unione tra discipline apparentemente lontane, ma organicamente connesse, formando un nucleo unitario.
Come docente universitario, ha tenuto lezione di psicopatolohia nel corso di specializzazione in criminologia nell' Università di Roma. Ha tenuto un corso di psicologia dell'età evolutiva nell'Università di Lecce e un corso di neuroscienze nell'Università di Salerno. spazia nei più diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi, attraverso uno stile colto, raffinato e attraente. Contribuendo alla formazione di generazioni di studenti universitari.
Come scrittore è autore di numerosi libri e saggi che spaziano nei diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della pasicoanalisi, in un sistema di conoscenze in cui confluiscono altri saperi, come filosofia, pedagogia, letteratura.
Brunetti si rivela uno speleologo dell'anima umana.
Il suo nome figura nell'elenco dei più grandi "autori di neuroscienze" al mondo.
Anita D'Aloisio
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