Pubblicato il 27/02/2008
Salgo, e la salita è facile; guardo in alto e la grandezza non mi spaventa ma sembra un abbraccio che mi aspetta. E quell’abbraccio non mi stringe ma mi accoglie discreto. Entro… e il timore del maestoso che grava è invece come un padre che posa le sue mani sulle spalle. ed è ancora più forte, più grande il senso di Paradiso. Guardo il grande muro bianco come bianca è la particola ed entro in lei. Del grande muro bianco non sento il peso ma come un dolce vortice che dalla vetra a colori espande il cuore in un infinito di pace, di verità, di dolcezza. Il grande cerchio bianco è piantato tra cielo e terra come una madre che pesca nel cielo la vita per i figli e così nutre e ravviva la mia misera creta.
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