Nascose lentamente le due stelle
nel buio delle palpebre
per un'altra migrazione
Là posai la gola
slacciando i tre bottoni lungo il seno
senza una parola. Vidi allora gli occhi,
tagliati netti per la vita, del nero
più antico al mondo, e un'onda verde
di albe trattenute. Un solo movimento
un caldo sole, poi il mare dentro
come a una brocca, mi lasciò infinita.
Com'è bello il gesto che rimane
sfilando via la stoffa del ricordo
sei la fonte che mi lava nel cammino
del profondo, sei lo spazio fra i miei seni
ed una fede nel frastuono che zampilla
in perenne pulsazione. Ad ogni asola
hai la grazia stessa della farfalla
che entra ed esce con le labbra
contro il cielo, mite
dentro il fiore amato.
Dove hai nascosto la parola
sulle montagne del cuore
c'è una pace tenera e fedele
custodita per due stelle
in cui tu parli sempre,
un'onda larga che ti accoglie
fin dentro il sogno-vita
non è che questo
le stelle così basse, sono gli occhi
garze inumidite
su un lembo semplice di terra
come risacca nella notte
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