Guardarsi allo specchio e risconoscere solo contorni sfumati, imprecisi
Ascoltarsi e percepire come una diversa voce, note stonate, suoni indecisi
Toccarsi il viso con le dita e non trovare i punti di repere abituali, ma lineamenti
sconosciuti, piangere e ridere per nulla o per poco, digrignando i denti
Rimanere immobili pur venendo catapultati nella voragine della memoria
Scavare come un minatore nella roccia e non ricordare nulla della propria storia
Affacciarsi al mondo, un mattino, come da un balcone fiorito di un maso
e invece delle alte cime dei monti c' è davanti il deserto, e a caso
frugare nervosamente nel portafoglio, o peggio nel cassetto della scrivania
ove santini, monete, vecchi bancomat e penne scariche cercano compagnia
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