Riduzionismo. L'essenza della persona umana
Il termine riduzionismo indica il tentativo di "ridurre" tutto il sapere scientifico ad unità, poiché l'intero universo consiste di un'unica sostanza. La scienza è basata sull'esperimento, il "solo giudice" della verità scientifica (Feynman).
Il riduzionismo o materialismo fisicalista riduce la mente al cervello. La mente e la coscienza rappresentano un'attività del cervello. Stati mentali e stati fisico-biologici sono identici. E' la teoria dell'identità tra mente e cervello. L'uomo, secondo il monismo, è composto da una sola sostanza, la materia.
Scompare l'idea di Dio, dell'anima, delle verità superiori.
La visione del materialismo e del riduzionismo comporta l'immagine di un mondo sdivinizzato, desacralizzato, secolarizzato. Un mondo disertato.
E' la dissoluzione dell' ordo christianus.
Tuttavia, l'ipotesi riduzionista secondo cui la mente non è altro che un'attivazione dei neuroni è "indimostrabile" (J.J. Sanguineti).
In realtà, la conoscenza scientifica non si identifica con tutto l'ambito dell'esperienza umana. La letteratura, l'arte, l'anima, l'idea di Dio, la felicità, l'amore non sono conoscibili con il metodo scientifico.
La scienza non può spiegare l'origine ultima dell'universo, il senso dell'esistenza, la rossità del rosso, il significato ultimo dell'essere umano e del mondo, né può chiarirne lo scopo. Essa è uno dei modi di conoscenza, ma non è l'unico metodo di conoscenza dell'uomo e della realtà.
Non si può quindi ridurre la sconfinata complessità e grandezza dello spirito umano a un dato scientifico, materiale, al cervello. Ogni evento umano poi ha in sé un margine di mistero.
Ciò che fa l'essenza dell'uomo e caratterizza la sua posizione nel mondo si colloca ad un livello superiore a quello del cervello: si tratta dello spirito (Geist). La persona si espande nel mondo, trascende se stessa, in questo senso è veramente "essere spirituale" ( Max Scheler).
E' la concezione dualistica: l'uomo è costituito da due sostanze, la mente, definita da Cartesio "res cogitans", e il corpo, "res extensa".
Guido Brunetti
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