Pubblicato il 11/09/2009 22:12:13
AspettandoTi in un giorno di pioggia, quando il tempo è solo noia allungata a dismisura. In silenzio, con la sola musica dell’orologio a pendolo sulla parete. Ascoltando il cuore e il cervello che non cercano altro. (Pensieri in calma angosciosa, alla deriva; idee perdute nei meandri impenetrabili della mente e una nenia è come urlata nel silenzio di questo niente).
A.A.A. Cercasi disperatamente Vita, interessi… Amore Attendo e, come sempre, ardo, temo e t’amo Cercasi te… Che volutamente m’ignori Che non mi chiami ed è l’unica cosa che dovresti fare Che non mi vuoi ma non desideri altro Che soffri stupidamente e aspetti, come me
Così io Ti aspetto, come un chiodo appeso alla parete, attaccato agli ingigantiti e sbiaditi ricordi. Incollato a una stupida e inutile speranza trascino i pensieri in lande sterminate mentre l’antico pianto, dimentico dell’essere e dell’avere, si perde in un ghigno inespressivo. (Fuori il mondo distratto, l’ambigua e mutata stagione che si vendica con la pioggia, gente indaffarata si lascia sopravvivere col niente e una musica ora, triste e malinconica, mi giunge alle orecchie e fa da base a questa sconfinata ed inutile agonia).
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