Un lungo dialogo prima di partire-
con la casa, con il paesaggio, delicato
nel vasto rito di rispetto ad onorarlo
fino al lamento dei fasci delle canne
in fondo al giardino, di malinconia
estiva, voce dell’intimo- per pochi giorni
Un luogo a parte la madre- silvana
nella sua nudità ed io, nell’atto di obbedire
imparo: le parole inevitabili
che non bastano-
-nella sua natura immensa, serve quel sorriso,
il vero figlio nel tempo della storia
del lutto, che ricada come pioggia
nel suo ciclo
dove spuntano le canne si forma allora
nella visione più ampia più feroce
la verità che pretende l’anima, che avvera,
vibrando per qualche istante, la pietà,
sulle formiche che portano la gioia,
dove s’inchina mettendo pace dentro gli occhi
l’acqua dove si cresima il canto dell’infanzia
che mi aiuta, lucido e sentenzioso,
a partire verso il mare: eccola..
soma di luce,
sono così piccola nelle sue mani sul mare,
ancora vuote poco fa, di casa in casa.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Amina Narimi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.