Questa è la pace:
i cipressi alti e solidi,
il giallo di quei fiori
di cui mai ricordo il nome;
e poi quelli celesti,
quelli appiccicosi, che da bambina,
nei miei giocosi scherzi,
erano raccolti.
Quell'otto strano, blu,
che tante ne ha viste,
ne ha sentite,
tanti corpi ha cullato
nella gioia e nel provarsi
leggeri.
L'angolo del vento,
che adesso mi accoglie
con la fatica che qui porto.
Quel forno mai più acceso,
lasciato alla natura,
alle radici che lì han
messo casa.
E poi ancora, ancora le
bouganville, e la pronuncia...
e poi questo grande
quadrato bianco:
grande come l'amore che
dentro vi è passato,
che dentro è vi impregnato
nei muri, nei letti
nei libri antichi, negli armadi
con nuovi accessori e nuovi vestiti,
nel guardarsi in uno specchio,
nelle ringhiere rosse.
Tutto sembra uguale,
con la gazza ladra
che sta pronta a rubar qualcosa,
"tutto ciò che vuoi, prendi!"
ma lascia a noi una
cosa: il tempo.
Il tempo che rimane,
Il tempo di stamane
Il tempo del futuro
e di poter ancor godere
di ció che solo le persone care
possono provare.
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