Pubblicato il 06/07/2014 19:48:18
Ai piedi dell'eterno guardiano lascio i miei abiti stretti.
Scuciti, a volte con rabbia o con la pace del nulla. Strappi silenziosi uno sull'altro come fogli iscritti di soli pensieri. Lascio brandelli intrisi di giorni e notti e rimpianti profumi, le mille maschere in marmo, screziato di sogni. Ai piedi dell'antico tiranno poso l'involto del passato, in teli di compassione, ove le labbra disegnano un bacio, impronta del commiato. Il tempo non vince. Mi riprendo la mia anima, vuota, di infinite possibilità.
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