Pubblicato il 14/10/2014 11:14:07
Poesie inedite di Lu Paer, espressamente donate alla rivista letteraria larecherche.it, a sostegno di un nobile progetto ‘animalista’ a salvaguardia della natura.
Si può essere pro o contro certe ‘etichette’ quando queste raggiungono estremizzazioni che non mettono in campo la sostenibilità. Una società può dirsi veramente civile solo quando nessun essere senziente e indifeso viene consegnato al dolore. Personalmente ho scelto di essere animalista e ‘vegana’ anche scrivendo, o meglio cercando di descrivere quella parte migliore di me che a volte solo la vicinanza con gli animali riesce a far emergere. In base alla mia esperienza essere 'animalista' significa agire nella modalità più consona a se stessi. Poco importa come. Ognuno, tuttavia, faccia la propria parte, possibilmente spostando ogni giorno più in là il limite appena superato. Per esempio, solo pochi sanno, perché non si vuol far sapere, che i cuccioli di gazzella, così detti ‘Bambi’ dal cartone omonimo, sono prede ambite dei cacciatori e ogni volta che si apre la caccia essi non hanno alcuna speranza di sopravvivere. I versi qui sotto riportati sono dedicati al piccolo Bambi ucciso, nonostante i miei sforzi, poco lontano da casa mia, il primo giorno di caccia:
‘Solo fiori ruscelli e neve ti accoglieranno Non temere ali di farfalla riapriranno i tuoi occhi altrove’.
Come non si sa che il 90 per cento dei caprioli e dei cervi vengono abbattuti il primo giorno di caccia. Come? Con l'inganno!:
‘Credevo amiche le tue mani che si riempivano di frutta e pane Non ho pensato alle tue mani quando quel frastuono mi ha polverizzato dentro Ora i tuoi occhi non mentono e capisco che non più doni nelle tue mani solo una lama mentre ti chini mi apri e ti porti via tutto di me’.
I versi seguenti li ho dedicati ad Anselmo, mio amatissimo gatto che ora non c'è più:
‘Come scintille di stelle che il vento avvicina fino a riconoscersi e amarsi amarsi tanto Poi mai più’.
Quest’ultima poesia è dedicata all'orsa Daniza, scritta mentre ero di ritorno dalla manifestazione di Trento, in sua difesa e dei suoi cuccioli:
‘Vi avrei nascosto fra i rovi se avessi potuto o negli anfratti delle sorgenti dentro le voragini dei monti persino nelle radici profonde degli alberi L'inospitalità di un luogo sbiadisce a confronto della cattiveria umana Piccoli miei’.
Per tutto ciò finora ho pagato di persona le scelte che ho fatto, anche rinunciando alla mia personale felicità nella strenua difesa della vita. Ma solo adesso comprendo che l’andare oltre avrebbe annullato la mia vita in un’attesa senza fine:
‘..vorrei viverlo senza paura questo cielo tormentato di nubi squarci di luci e di buio di pace e angoscia di gioia e di dolore. Ora si confonde con il mare è tutto un’onda. . . . I miei occhi guardano distratti e non vedono capisco che non nell’immenso ma nel particolare si schiudono le porte dell’infinito’. Anche per questo ho voluto raccontare la mia storia in un libro le mie lettere e poesie sul tema animalista che negli anni le rubriche di alcuni giornali hanno pubblicato. Soprattutto perché trovo una carenza d’avvero insopportabile di adire a una ‘campagna’ di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Forse perché appellarsi alla dignità delle persone per tutte le cose vergognose che tutti noi attiviamo contro la natura non sarebbe sufficientemente compresa. Seppure, con tutto quanto oggi accade di orrendo nel mondo, anche voler urlare dai pulpiti non mi sembra si ottengano risultati socialmente sostenibili.
Il libro di Lu Paer: “Che cosa stai aspettando” – EEE edizioni vuole essere un invito che rivolgo a tutte le persone che nella loro vita si sono sentite almeno una volta senza scampo, distrutte, finite, per la perdita di un proprio affetto, sia esso un famigliare, sia un animale ugualmente ‘caro’. Leggendo o consigliando questo libro, sostieni progetti in difesa degli animali, il cui ricavato naturalmente è devoluto al loro sostegno.
lu-paer@libero.it
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