Pubblicato il 02/07/2014 19:06:48
ho nostalgia del mio cinquantino dei canneti alti e gialli in corpo la paura della serpe e le infradito
quando lei indossava il prendisole leggero più leggero del vento, e godeva la carezza dell’erba ancora ho nel cuore il nascondiglio dell’albero sul cui fianco avrei sfrenato il sesso
do per buono il senso che gli davo con il lessico povero della giovanezza, qualcosa come -l’amore mi vive-
così datemi ora qualsiasi nome dopodiché francamente sarò uccello che vira a grande distanza sempre lo stesso nero sempre lo stesso aeroplano
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