Dicotomia naturale d'un sentire poliedrico,
mare e cielo a unire,
a scombaciare ricordi e oblio;
per indomita ragione,
nei sobborghi sordidi del pensiero,
in compendio perfetto,
sghembo e scaltro,
in destino friabile e irreversibile,
nell'arcano reminiscente,
architrave all'immaginazione,
nel sofisticato mosaico delle emozioni,
a spiritualizzare mondi materiali,
disseppellendo i quattro angoli del cerchio,
in simbiosi illuminante...
Nell'abilità di muoversi
tra astratto e specifico,
sottoponendo il pensiero
a sottili mutazioni;
tra riflessioni su volatili essenze
consumate nella squisitezza
di contraddizioni inestricabili;
tra rappresentazioni tronfie,
orripilanti drammi e bassure,
vigoria fantastica,
a non smarrire in sottigliezze tumide e frivole
l'intelletto astratto,
perfezionato della propria inafferrabile
infusa e diffusa emozione
al sermoneggiare dell'insaziabilità del cosmo...
E vagheggiare, in stato d'animo fuggevole,
tra luccicanti intellettualismi,
abili infingimenti, astrazioni suadenti...
Travagli che smuovono il rimembrare.