trovo sgraziata la parola vecchia
come un freno che spezza la strada.
in ascensore una signora ha detto:
sono un pò vecchia
un pò, come se volesse ammorbidire
la natura dei forti con nevralgici temi.
l'orbita delle pupille erano due cavalli
con la fretta di perdere la riva del certo
tra asciutti ed ingenui arabeschi,
il fiume aveva penne d'uccello
correva snello nel suo regno
senza carne a compensare
il silenzio, una dimensione adulta.
forse non sai che tutto è nulla
che le armature sono taccuini
dimenticati indietro in ogni uomo
dire le cose come sono, dire le cose
per dire, nel loro essereci. poi tacque.
tacque alla storia dei suoi luoghi
crisalidi che entravano nell'ombra
l'ascensore si fermò con un rullo di labbra
rimase il transito causale, uno sciame
docile che sbatteva contro una lamina
e il battito di una parola come un bisbiglio
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