I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
3 gocce di pensiero da leggere separate o come unica poesia
gli angoli velati delle pietre restano ancora un istante nelle moine dell'acqua piovana * i piedi sbattono sulle scale allacciati con viso da burattino * rumore di cesoie cuciono l'incombenza della sera
Id: 35868 Data: 19/01/2016 17:55:10
*
quelle cose che accadono
quelle cose che accadono possiedono la tempesta il cristallo dell'acqua se non altro, per evocazione il boccone nero del salto impreciso e distratto quelle cose che accadono conservano le cavità di cera dei melograni, che ruggiscono con bocche spaccate da insonni rossi e recano una notizia senza destino perchè quelle cose che accadono restano con dolorose serrature alle esclamazioni di voci solitarie come semi abbandonati alla disattenzione del vento
Id: 35389 Data: 15/12/2015 22:45:09
*
terzo tempo
la trappola divenne più grigia ora schiacciai per l'ultimo piano il gesto andò perso nello specchio vivo e tenero il richiamo del volto con mille onde che osservavano la corrente mi lasciai toccare dalla lamiera una specie di luogo con manoscritti e libri rari. l'uso intensivo del vento il mare, la luce e il vento, il mare e la luce grondarono tessiture d'autunno tu al di là delle porte con luci puntellate ad un filo il vento ed il mare a formare un isoscele il cui terzo lato era un segno che si spingeva in te le mani rumoreggiarono una virgola battesimo di una carezza poi ridiscesi ed andai via dai tuoi capelli vaghi e senz'alba sino all'orlo del giorno
Id: 26323 Data: 29/06/2014 21:42:45
*
secondo tempo
l'ascensore riprese il suo giro con un lungo sospiro metallico primo piano, secondo piano, terzo piano, piano, piano il bambino giocava con i bottoni sotto la luce opaca. si era distesa senza sporcare il cubo veloce appariva più chiara, più scura con drammatica confusione. la fonte elettrica, come un tema, una traccia scolastica da seguire, ci richiese di muoverci in una bracciata arrivammo al pian terreno. il bambino scappò via nel paesaggio di nulla una tana irta di piccoli becchi. lo presero le strette scalinate, quasi infinito nella fuga. poi senti pozzanghere di foglie crepitare e un lontano verde assopito nel volto
Id: 26253 Data: 23/06/2014 23:04:44
*
la signora dell’ascensore - primo tempo
trovo sgraziata la parola vecchia come un freno che spezza la strada. in ascensore una signora ha detto: sono un pò vecchia un pò, come se volesse ammorbidire la natura dei forti con nevralgici temi. l'orbita delle pupille erano due cavalli con la fretta di perdere la riva del certo tra asciutti ed ingenui arabeschi, il fiume aveva penne d'uccello correva snello nel suo regno senza carne a compensare il silenzio, una dimensione adulta. forse non sai che tutto è nulla che le armature sono taccuini dimenticati indietro in ogni uomo dire le cose come sono, dire le cose per dire, nel loro essereci. poi tacque. tacque alla storia dei suoi luoghi crisalidi che entravano nell'ombra l'ascensore si fermò con un rullo di labbra rimase il transito causale, uno sciame docile che sbatteva contro una lamina e il battito di una parola come un bisbiglio
Id: 26206 Data: 19/06/2014 18:56:44
*
lidem
tu hai capelli di melograno che si ripetono e si racchiudono nell'idem della forma si temprano come le rose al mattino di semplici e sottili veli d'aria salgono alle tue labbra concerto d'inatteso battito e liberano sullo sfondo quella sabbia in cui riposa la voce del mare. Il faro con un dito di luce ci indica e punta l'orizzonte, ecco, è lì che dobbiamo arrivare per scoprire che c'è un altro orizzonte e poi un altro. Un idem che si ripete come il melograno e i suoi chicchi di lune rosse
Id: 25863 Data: 27/05/2014 22:57:01
*
la bambina dai capelli rossi
la bambina dai capelli rossi ha indossato un costume azzurro come il mosaico della piscina viene sonoramente, si è catapultata sacco di pietre alzando una fontana, galleggia come una chiazza bianca un'orma nemica e pare che gli arti siano scollati dal piccolo corpo una rottura visuale, mentre a vederla suscita un lento transito di tenerezza e persino malgrado titola una riscoperta ora, pesta l'acqua con eterno incidere ad ogni scesa la piscina trema e teme di crollare in mille tessere se potesse strapperebbe l'acqua senza alcun equilibrio concettuale con le cartilagini di un raggio di sole la liquidazione veloce del cuore
Id: 25543 Data: 04/05/2014 19:25:18
*
cartolina
mi ha chiesto di spedirgli una cartolina gli piace tornare a casa, attendere l'arrivo di qualcosa scritto durante la nostra vacanza gli scriverò dell'odore di noi pellegrini dei nostri tronchi che spiegano il nulla di quella vita che si presenta e suona alla porta come un tessitore di domande che asciuga nella sua sembianza qualsiasi linea gli ho scritto una cartolina ogni volta che siamo partiti, a sua insaputa, questa volta è diverso, lui me lo ha chiesto
Id: 25481 Data: 29/04/2014 23:03:56
*
nella mia Penelope
c’è un luogo geografico nella mia Penelope dove il rosso irriga la nudità puntella dentro le ossa
fin dentro le maree il sigillo aguzzo del mio crederti impronta e segno a lato del giorno mi vivo, mi dilavo, ti aspetto
un atto a noi, le stelle di mezzogiorno sotto l’abbondanza del buio nell’angolo sicuro del nostro tutto sullo spago sottile che ci fa foglie
Id: 14003 Data: 09/04/2012 20:24:32
*
avrei voluto darti
avrei voluto darti il mio deserto prugna l’orto urbano di un cespo di uccelli che razzola con un brusio rosso e sordo vicino a S. Matteo le nuove direzioni nel ventre che nonostante ami tutta la musica m’insegnano che se la morte ora viene ha il colore di quella nota rossa e da due sedie e solo da due punti i due corpi giustapposti come due muri di basalto il mio e il tuo opposti e solitari S.Matteo (chiesa di Lecce)
Id: 10721 Data: 28/10/2011 00:16:53
|