Pubblicato il 23/02/2008
Rimpianti/Uomo
Un giorno Per caso Nella penombra Della tua stanza Ti guardi allo specchio E non ti vedi più Non ti riconosci affatto Solo sensazioni Indefinite Vedi un’ombra Soltanto Confusa Che riflette lì Davanti a te Un uomo Si Un uomo Un uomo Che Ha perso Se stesso Un lontano giorno Di quello che fu E non si è ritrovato Più Un uomo Che Per fuggire dal passato Si è messo a rincorrere il futuro Freneticamente E non sa Che cosa ne è Del presente Un uomo Che Si sente a pezzi Completamente Per il vissuto Per quello Che non è riuscito a volere E per tutto ciò Che non ha osato chiedere E che ha perso Una volta per sempre Come polverizzato All’istante Un uomo Che È stato debole Nell’essersi rassegnato A quello che non è Il suo destino Ma solo un incrocio Della Vita Al quale passare Decisi Puntando dritto Verso la prossima meta Un uomo Che Ha passato Le ore I giorni E i mesi A guardare il bianco soffitto Unico appiglio Della sua Disperazione immensa E del suo Sentirsi profondamente un fallito E a percepirsi come morto Con un corpo Abbandonato lì Al caso Nella solitudine dimenticata Dal mondo Indifferente Vergine alle tentazioni E motivo del suo Più duro disprezzo Un uomo Che Ha sempre sbagliato Nei pensieri E nelle parole E nei gesti E che Per questo È stato castigato Una volta per tutte Ma ingiustamente Un uomo Che Nonostante tutto Un cuore Lo ha Ma non riesce ad usarlo Perché c’è la paura Si La paura La paura Di conoscersi Per la prima volta La paura Di sapere Per la prima volta La paura Di amare Per la prima volta Perché lì In quel punto che Ognuno di noi Tiene ben nascosto e difeso Dalle aggressioni esterne Esattamente lì Nel centro Dell’essenza Della nostra vulnerabilità Ci sono numerose ferite Che hanno messo profonde radici Nell’anima Ferite Che nessuno È riuscito a rimarginare Nessuno Men che meno il tempo Che è tutto Tranne che Fedele alleato E sincero guaritore E poi Quelle stesse ferite Come delle vere puttane Tengono sotto braccio I loro uomini I rimpianti Inesorabili accompagnatori Dell’uomo Che un passato Ce l’ha E poi Poi Quanto rancore Quanta condanna Quanto dolore E quanto desiderio Di rivincita Conclusiva Un’attesa Che sembra non finire Mai Un’ossessione Che vive Nelle viscere più profonde Ma Nel frattempo Gli anni passano E quell’uomo Sarà sempre lì Nello specchio A riflettersi Nella confusione Delle tue calde lacrime Che ti inondano Le guance In penombra Mentre ancora una volta Il presente ti sfugge E le mani Le tue stesse mani Ancora vergini Stringeranno solo l’aria Consumata Della tua stanza E ti fa compagnia Il rumore della pioggia Soltanto.
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