Pubblicato il 17/06/2014 23:23:12
Didone grassa opulenta fenice s'è lasciata giocare a dadi dal fatale Enea Resta come cenere nel braciere il talamo freddo abbandonato quando ormai i remi sono alti nel mare amaro Didone
Le mura si disfano come le braci di antico amore non inghiotti carbone ma ti lasci morire come cagna matta latri non di amore ma di dolore il ventre ti sanguina macchiato dal gladio errante e sciocco di Enea Fuggi tarda Didone prima che la sciagura di amore si abbatta come l'onda stanca sul capo dello scoglio. il tuo petto grasso e odoroso di cedri del Libano senza alcun riguardo ti offristi al sacrificio d'amore il tuo corpo calpestato dalle onde Sono partiti sono partiti i figli di Troia
e ti hanno abbandonata come libagioni venute a noia lì come un relitto sulle sabbie di Tiro.
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