La leggerezza è stata insana, ma ti ho debellato
con un patch intriso di blu- sostanza blu, riempendomi
nuovamente le narici di Alto Sangro e colazioni ai bordi
delle strade. Dove i camionisti raffreddano le macchine e
pullulano i pomeriggi di vivai gelidi, rondini -sub vanno
a pelo d'acqua e i ponti sono sbiechi, sotto gli storpietti
scorre qualcosa da finestrino - mai sporsi a guardare.
Mi raccontarono di quante volte mia nonna fece
quella strada su mezzi alterni, su mezzi che furono mio
nonno e le sue settimane enigmistiche, mio padre ed un ignoto
colono che mi figuro sbarbato e pieno di pancia incolta, fosse
stata rasa pure quella magari sarebbe entrato nei miei sogni
con più agevole sveltezza. Allora penso che ancora una
volta quella penombra mi abbia rattoppata, si cucita dal fianco
all'inguine, dal ventre al midollo, dall'iride alla rotula.
Saranno stati pure gli alberi, il mento delle Mainarde od
il Volturno che io, tonta e Pollicino, mi lasciavo dietro
per ricordare il lato da cui venivo. Saranno stati tutti
loro a riassestarmi, a rimettere dentro budella e
corredati, a suggerirmi di rientrare con il fagotto
accomodato. " Non si dia pensiero" prima o poi mi
suggerirà qualcuno " da adesso funzionerà a dovere: nel
sistema a volte capita un intoppo" Fortuna è il cerusico
vicino di casa ed il senno già disinfettato in sala operatoria.
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