Pubblicato il 24/05/2014 09:37:35
Raccolgo frammenti di metafore, tra le pagine lette di un libro, dalle vibranti note d’un violino che da voce al mio cuore, nel riverbero della luce che accarezza i tuoi occhi, nelle onde che affrante provocano il sole. Ed ora che sono stanco busserò alla tua porta, quella che nessuno sa aprire, per recitare i miei versi che afoni saranno effimeri, alle soglie del tuo viso, e in segreta complicità, imiteranno il mare che nella nostalgia della sua amata luna, le dona l’alta marea per sentirla più vicina.
Andrea Palermo ©
(Anno 2014)
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