:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1334 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Sun Nov 10 09:28:55 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

La Brigata del Duca

di Glauco Ballantini
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 23/01/2015 11:54:14

Si apprestava a uscire, il Duca. La sua epoca volgeva all'occaso, la storia gli girava le spalle.

Il suo tempo ormai era concluso.

 

Aveva cominciato la giornata con la vestizione, anche se immaginava che all’uscita non ci sarebbe stato nessuno ad attenderlo, sperava solo di non assistere ai lanci di frutta e al “codardo oltraggio” lungo la via dell’esilio, che temeva facesse seguito al “servo encomio” che molti gli avevano tributato da quando era asceso al trono, e che molti tributavano ai regnanti spazzati dall’onda di “mar commosso” che li colpiva.

E più l’encomio era stato servo, maggiore era, poi, l’oltraggio.

 

Un’insolita calma “regnava”, si può ben dire, nel Palazzo Ducale, nessuno si faceva vedere, e questo gli metteva una certa ansia, unita al fatto che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe percorso i corridoi e le stanze che costituivano la reggia.

 

Sapeva che si era comportato bene, specie in quell’ultimo atto, non aveva voluto che nessuno si facesse male. La sorte era segnata e dunque era inutile sacrificare il suo piccolo esercito in una difesa che sarebbe stata vana di fronte ad un esercito tanto più numeroso e armato del suo.

“Sono più belle le nostre uniformi, che efficaci e numerose le armi” – aveva detto al suo consigliere.

Tutta la rabbia, l’aveva riposta in una lettera che fatta recapitare all’ambasciatore di chi stava per impossessarsi del suo Ducato.

“Noi dobbiamo dunque a nostro malgrado volgere lagnanze verso il governo nostro vicino che intese a soppiantarci e, senza giusti motivi, considerarci come nemici…”

 

“Touchez…” almeno pensava lui, toccava con la penna, perché non aveva potuto farlo con la spada.

 

Percorrendo l’ultima parte dei corridoi, e avvicinandosi alla porta, cominciò a sentire il rumore che fanno le persone in silenzio, dentro il palazzo e fuori dal grande portone che si apriva sul cortile interno dove lo aspettava la carrozza che lo avrebbe portato verso l’esilio. Che poi tanto esilio non era, visto che tornava nella sua città di origine, che aveva in grande i fasti che lui aveva cercato di riprodurre nel suo ducato.

Avrebbe rivisto le colossali scenografie dei colonnati e delle ampie vie della capitale imperiale che l’aveva visto bambino.

Perché gli prendeva allora quell’assurda nostalgia per ciò che lasciava?

 

Dalla luce ovattata del palazzo e dalla frescura fu sorpreso dalla grande luce e dal caldo di giugno che irradiava il cortile, ma, subito dopo ancora di più dalla presenza di tutto il suo piccolo esercito che aveva messo in libertà il giorno prima, accordandosi perché tutti potessero, se volevano, entrare nell’esercito “vincitore”.

 

“Mi daranno l’ultimo saluto” - pensò e avanzò solenne e impettito, orgoglioso del tributo che riceveva.

 

Diede un ultimo sguardo ai portici del cortile e salì sulla carrozza, che allora si mosse.

 

Di lì a poco anche tutto il suo piccolo esercito lo seguì.


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Glauco Ballantini, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Glauco Ballantini, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Sessanta anni fa’ (Pubblicato il 07/11/2023 14:40:07 - visite: 202) »

:: Evaporato in una nuvola rossa (Pubblicato il 06/04/2023 14:14:32 - visite: 390) »

:: La Caduta degli Dei (Pubblicato il 25/11/2022 11:14:07 - visite: 264) »

:: Cinema Aurora (Pubblicato il 07/07/2022 09:12:28 - visite: 433) »

:: Rorshach (Pubblicato il 27/12/2021 12:56:10 - visite: 446) »

:: L’addio ai parà strappati al mare (Pubblicato il 09/11/2021 11:51:39 - visite: 336) »

:: La Historia Oficial (Pubblicato il 17/09/2020 14:38:56 - visite: 598) »

:: Max Stirner (Pubblicato il 01/07/2020 12:16:18 - visite: 442) »

:: Millenovecentosedici (Pubblicato il 22/06/2020 12:16:37 - visite: 492) »

:: Il sottotenente Vanità (Pubblicato il 01/06/2020 12:06:12 - visite: 539) »