Pubblicato il 18/05/2014 11:10:36
Svegliati, placami da questo incessante monologo, in questa notte senza colore, dove riesco a guardare anche senza vedere. Desidero tristezza, nel taciturno movimento che sfiora il nostro possedersi appassito, in questo letto ch'evanescente fugge, ossimoro della passione. Avanzo come un cieco tra le coperte diafane, col timore di toccare un corpo che non vuole, tra gli spazi effimeri che solcano le distanze, di noi due persi tra questi rovi di lenzuola che si fingono ignavi del passato, perché quando un amore muore non lascia testimoni scomodi. Tocco l'amarezza dei miei stati d'animo, che nell'accidia s'abbandonano, al lento tralasciar di quel che fu, campo di sconfitta, dove un giorno sorgevano ardenti gli avidi amplessi.
Andrea Palermo ©
(Anno 2014)
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Andrea Palermo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|