Pubblicato il 16/05/2014 16:05:39
Sensualità, attimo, dolce metafora dell'uomo che tange l'infinito, in cui mi perdo adorno di passione, nascondo tra le dita il tuo sguardo, sospeso nel desiderio e m'accingo a sfiorar con la mia bocca i seni tuoi bramosi, e stretti tra le mani sentirli traboccar ricolmi di piacere, sì tondi disegnati d'evanescenza ambigui. Non posso comprare l'eco del tuo battito che premuroso cinge il mio ascoltare, ma vago ebbro nel tuo fervore, che irridente attende quell'instante, in cui avvicino il mio assiduo respiro, all'indifesa tua intimità per sentire il fremito del tuo cuore, nell'ubiquità, pulsare dove nasce la vita. Ti prendo e poi t'avvolgo nel mio abbraccio, prigione del volere che scioglie le nostre ombre di quell'unico riflesso. Andrea Palermo ©
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