Pubblicato il 15/05/2014 11:58:49
Il silenzio di uno sguardo da voce alla tristezza, come acqua di sorgente s'abbandona alla nostra sete, ella è arida nella gioia ma ci colma la mestizia e richiama la memoria che sbiadisce in questo vuoto. Palcoscenico che s'apre di quell'opera già vista e riecheggia nella mente delle scene già vissute, che ci rende malinconici dimorando nel perpetuo e ci scosta dal venire che non ha pagine scritte. Rievocare quei ricordi è come una lirica senza rime perché quello che rimembra è solo il dolce del passato, che non bacia le vocali e s'allontana da quel ch'era, ma riaffiora nel presente quando mesto sarà il cuore. Andrea Palermo ©
(Anno 2012)
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