Pubblicato il 14/05/2014 11:19:55
Quante volte mi sono inteso morir lungo il sentiero che s’inonda di sole terso, quando il tramonto non vuol salutar il cielo nel suo perpetuo corso.
Nel lontano giagiciglio dove la notte ed il giorno s’incontrano nella lor pace, come indissolubili amanti che stretti per mano portan con loro la luce.
Io artista che ignaro al cominciar del vespro assisto al duellar di colore, non mi accorgo che il tempo con quel pennellar sancisce il passar delle ore.
In quegli effimeri istanti nel frammentar dorato in cui il meriggio si fa audace, ed il riverberar delle foglie che scosse dal vento sembrano proferir la lor voce.
E allor che io m’arrendo allo svogliato passo del savio vaneggiar, che scorre lentamente come acqua nel suo corso per non lasciarmi andar.
Andrea Palermo © (Anno 2012)
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