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Liu Xiaobo

Argomento: Politica

di Luigi Carlo Rocco
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Pubblicato il 13/10/2010 19:12:46

Il sapore della libertà. Non è una definizione, è un richiamo, una suggestione che ti porterai per sempre, irresistibile libertà e verità.
Accade che questi strani uomini sappiano ancora sorprendere il nostro destino e riaprire pagine frettolosamente chiuse, il Vaso di Pandora che può disperdere la storia passata e presente, e così pieno di grazia, di sofferenze, di coraggio, di sensazioni e vita nuova. Ed incognite.
Il futuro non può sapersi, il presente è.
Se cerco di trovare in questi ultimi lunghi anni, dietro di me, altra notizia che possa essere pari io non la trovo.
Una notizia che si vorrebbe archiviare in fretta. Una notizia destinata a scuotere il mondo nelle sue profonde radici, così debole ed "oscena" e di una forza tremenda. Che scompiglia campi e barriere.
Parlo del Premio Nobel per la Pace 2010.
Sono riusciti, finalmente, a dare la notizia a Liu Xiaobo e lui ha pianto. Il professore di letteratura di cinquantaquattro anni ha dedicato quel premio ai Martiri di Piazza Tienanmen. Era l'anno 1989. Dopo venti anni la storia concede un'altra possibilità, all'umanità intera, altri uomini hanno avuto questo coraggio indefinibile ed audace, pieno di rischi, la libertà sovversiva, la porta d'uscita dal labirinto.
Liu Xiaobo è stato condannato ad undici anni nel Natale 2009 per "istigazione alla sovversione", per aver svolto un ruolo fondamentale nella stesura di Carta 08, quel documento in favore della democrazia, per i diritti umani e per la non violenza in Cina e nel mondo.
Liu Xiaobo è l'altro mondo. Quello che poteva essere e non è stato. E' il senso di una società libera e trasparente, con i suoi difetti umani, poco geometrica, che crede nella giustizia e che condivide con gli altri almeno una parte della propria ricchezza. Di fronte un modo di guardare il mondo senza fiducia nella sue possibilità, strutturato e coperto, con la sua entropia istituzionale, la sua logica di dominio, le sue giustificazioni, le convenienze e le desolanti bugie.
Accanto...testimoni assenti, osservatori delle molte nazioni.
Liu Xiaobo è il nervo scoperto. Quale strada, gente come lui può indicare ? E di questo molti hanno paura. E reagiranno con parole scomposte a cui seguirà un silenzio assordante. E se sarà necessario si passerà ad altro. E da quel momento, da oggi, ogni voce sarà messa di fronte alle proprie responsabilità.
Ma parliamo dei tanti silenzi, di quell'atavica convenienza di stare sempre dalla parte di chi è al potere comunque, di
quella incapacità di guardare il nuovo con sguardo sereno, del sospetto condizionato di fronte a vite nuove.
Chiediamoci, perchè ancora in Italia non è stata chiesta a gran voce la sua liberazione? Che ci fa un premio Nobel in carcere? Con tutte le nostre differenze, le nostre conquiste, la nostra emancipazione, perchè questo strano esitare? Liu Xiaobo è anche il silenzio sulla nostra storia che poteva essere e non è stata. Non abbiamo fatto i conti con il nostro passato e un'intera generazione è stata mandata via. Poi ne sono seguite altre.
Non credete alle parole di circostanza. A quei tempi c'era chi pensava al commercio, alla diplomazia del denaro, al compiacimento del conflitto "fra gli altri", alle superiori ragioni dei carri armati, alla casa luminosa sempre più in là, all'ordine ristabilito.
Ognuno con le sue piccole convenienze, tutti nella propria casa madre. Fredda e con un futuro condizionato.
La storia è andata così, non abbiamo ancora fatto i conti con questa storia. Perchè dei giovani sono stati spazzati via? Perchè tutto questo silenzio su quegli anni? Liu Xiaobo è la nostra umanità, la storia che non è stata e che potrà essere, se tutti insieme ci crederemo.


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