Pubblicato il 03/08/2009 16:26:41
Respiro e un battito di ciglia racchiude la memoria di un profumo che ristora naso e gola e il retrogusto dolce e amaro dell’assenza trascolora in bianco e nero il rosso di un tramonto indiano. Rabaskas come gusci di noce ci traghettano fuori dagli altrove e nel fiume calmo, scuro come pece, proiettiamo chiari riflessi di coscienza. La quiete trova spazio nell’onda smossa piano dal remo d’ebano e l’odore dolce del sandalo dalla sponda del fiume sacro invita a un remissivo abbandono. Sotto un cielo umile e superbo di stelle fiere di luminescenza quella notte cogliemmo insieme la rarità di una trascendenza. La preghiera che guida ora la mano, nell’intrecciare istanti di vita vera con simboli dal significato arcano, è solo il segno di un grande dono. Ricorderemo abbastanza per meritarne la vera essenza?
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