I tuoi occhi saranno l’occasione,
i tuoi laghi scuri
che mi risvegliarono al canto.
Scoprirò che vivere
non è la vita che muore ogni giorno,
non è trascinare la volontà
approfittando, come insetti affamati,
dello spazio che rimane.
Non è neanche accumulare, non resta.
È catturare l’infinito, vivendo
a fianco a chi ha donato il senso,
è sapere che il dramma della vita
lo bevi fino in fondo.
E tu ridi degli uomini cui sfugge
a gesti o a parole
una presunzione malcelata.
Amica: è dolce la parola su di te,
resistiamo a l’assedio del grigiore.
Ridere curerà le nostre anime e dietro
guarirà il corpo, prezioso involucro
del tuo sguardo che parla di infinito
e manca di paura.
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