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La luce dei miei occhi

di Cristina Filippi
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Pubblicato il 15/10/2008 09:02:43

Quel giorno quando si apri la porta del reparto e ti vidi entrare scoprii cosa vuol dire avere un colpo di fulmine. Il tuo modo di essere cosi diverso dagli altri, il tuo aspetto e la tua corporatura imponente hanno scosso tutti i miei sensi. Non pensavo in quel momento che i giorni da li a venire sarebbero stati da me i più intensamente vissuti. Cosi giovane,con i suoi poco più di vent’anni,è riuscito a piegare la volontà di una donna che sarebbe potuta essergli madre. Ma il destino beffardo è sempre in agguato,mi innamorai perdutamente di lui dimostrandogli in tutti modi i miei sentimenti,mentre lui non ha mai ammesso i suoi. Coglievo dai suoi meravigliosi occhi le sue parole,perche detto da lui non si vede bene che col cuore,gli occhi sono lo specchio della nostra anima. Un giorno mi scrisse che io non conoscevo la persona che avevo dinnanzi e che non l’avevo mai amato nemmeno per un solo secondo ma la mia ero solo attrazione fisica nei suoi confronti. Non poteva esistere un’affermazione del genere. I miei sentimenti erano reali,anche se detto da una persona che in quel momento aveva un matrimonio ancora in corso,sembrava assurdo. Eppure il vero amore non l’avevo mai conosciuto sino ad allora,non ho mai amato incondizionatamente un uomo,sono sempre stata molto cinica,ho sempre visto al di la del rapporto in se stesso,cercando uno scopo,una meta. Con lui era diverso,davo tutto ciò che potevo e forse ho dato troppo,ero diventata prevedibile e soprattutto gli avevo dato una sicurezza smisurata. Ma lui con il suo “poco” è sempre riuscito a saziare la mia sete di felicità,sapevo che la sua educazione era concentrata su determinati valori ed io non rappresentavo esattamente l’ideale degli insegnamenti ricevuti .Nonostante tutto non ho mai posto condizioni o divieti,era perfettamente in grado di gestire la sua vita da adulto e di fare le sue scelte con ponderazione. Orfano in età adolescenziale,ha sempre cercato di dimostrare la sua autosufficienza,ma in fondo cosi giovane e senza esperienza alcuna di cosa può provocare il rapporto che aveva scelto di intraprendere. Purtroppo ci si accorge sempre tardi delle conseguenze,quando ormai si è coinvolti,quando il passare dei giorni unisce due destini,quando un gioco di emozioni diventa realtà e non è più solo un gioco ma il vivere quotidiano di due vite legate da interessi comuni e da una’amore che se pur negato fino allo stremo esiste e non conosce ostacoli. Quattro anni vissuti di un amore platonico,basato solo su intensi sguardi,qualche abbraccio e tanta amicizia da farmi credere che per lui avessi il ruolo di una madre più che di un’amante. Eppure le sue parole mi facevano intendere qualcosa di diverso. Fino al giorno che assaporai le sue labbra,un brivido mi percorse la schiena,più sentivo la sua lingua insinuarsi tra le mie labbra,più intensificavo la mia passione. Aveva ceduto all’inevitabile…ma non sapevo ancora che quello era l’inizio di un dolce calvario…

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