C'è il gelo
qui ad Auschwitz,
coperto da questi immondi,
laceri,stracci,
cammino nella fanghiglia,
di neve e di terra,
grigia poltiglia.
Ma il gelo, mio più grande
lo sento nelle viscere,
mi stringe, mi attanaglia,
mi ottenebra la mente...
Ho visto corpi nudi a carrettate,
uno sull'altro accatastati
nell'impietosa fossa,
eran già pelle e ossa.
Ho visto forzieri pieni
di ori insanguinati,
resto di vite spezzate,
di ogni dignità defraudate.
A Sobobor
ho visto strappare alle madri
i loro figli
per scannarli come conigli.
Ho visto bimbi pianger
e le mamme ancor piu forte
mentre note di Wagner
accompagnavan la loro sorte.
Ho visto uomini un tempo forti
solidi e robusti,
pianger più di una lacrima,
con gli occhi lustri.
A Trebljnka
ho visto vecchi e storpi cadere
enfiati da gas venefici,
per non rialzarsi più,
sotto il giogo del potere.
Ho respirato la cenere
dei miei cari,
che ammorbavan l'aria
fin dentro le mie nari.
Ho visto il ghigno
del mio carnefice,
per lui ero solo
uno sporco ebreo orefice.
Ho visto la follia,l'inferno,
tutto qui, tutto sulla terra,
più delirante ancora
della guerra.
Sono sopravvissuto
perche Dio così ha voluto,
ma sono morto dentro,
con i compagni miei
in quel campo maledetto,
come un povero reietto.
E'tanto il mio dolore
che in tutto il globo,
non scorgo più colore.
Ho visto la mia morte
e quella del popolo mio
così cruenta in faccia...
Possibile, che il mondo TACCIA?
Porta un fiore
sulla mia tomba
portane carrettate profumate,
alla mia GENTE,
perchè non si dimentichi
MAI di tutto questo NIENTE!
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