Francesco, se vedessi com'è ora
la tua Valchiusa, dove tu cercavi
la solitudine! Orde di turisti
riversati da macchine e da pullman
salgono a frotte verso l'antro immane
della sorgente fra due lunghe file
di baracche che vendono di tutto,
di trattorie e caffè coi tavolini
sulle terrazze a specchio della Sorga,
da cui si spande pesante un odore
di cibo. L'aria è piena di richiami
e tra la folla variopinta corrono
bambini e cani e ci si mette in posa
per la foto ricordo. Ma se guardo
alle rocce che chiudono la valle,
alle acque che spumeggiano sgorgando
abbondanti e dilagano per tutto
sotto una verde galleria di fronde
e poi scorrono lente e trasparenti
come vetro purissimo su un fondo
dove capelli di alghe smeraldine
vibrano appena sotto la corrente,
posso in me ricreare una scintilla
di quell'incanto per cui tu bambino
ti dicesti pensoso: «È questo il luogo
dove vivere voglio», e così fu.
Ed ecco che scendendo dalla fonte
levo gli occhi a sinistra ad una rupe
erta e scoscesa che sovrasta il fiume
e m'arresta e trattiene all'improvviso
un'agnizione. Sorge nel ricordo
quello schizzo sul margine inferiore
di un foglio del tuo codice di Plinio:
rocce, chiesetta, il corso della Sorga,
un airone col pesce dentro il becco,
e le foglie ed i fiori di una canna
palustre che Linneo battezzò 'typha'.
Il profilo roccioso che contemplo
incatenata è quello del disegno.
È il tuo cenno, Francesco, il tuo saluto,
la tua risposta quasi a una domanda.
Il disegno di Francesco Petrarca sul foglio 143v del suo codice di Plinio, oggi a Parigi, Bibl Nationale, lat. 6802, è visibile a questo link: http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=rinascimento_iconografia_prot_1579
Le fotografie da me scattate nella visita a Valchiusa caratterizzata dall' 'agnizione' si possono vedere a questo link: https://picasaweb.google.com/116000617407748900398/AvignoneEValchiusa25Aprile2012
Mi sembrò allora che Petrarca ponendomi sotto gli occhi improvvisamente quel noto profilo rispondesse a una domanda perché fra gli studiosi predomina oggi l'opinione che il disegno sia stato fatto da Boccaccio sul codice dell'amico e in stretta collaborazione con lui durante uno dei suoi soggionri in casa Petrarca. E tuttavia Boccaccio non è mai stato a Valchiusa e quel profilo poteva essere disegnato così solo da chi lo conosceva molto bene e lo aveva avuto sotto gli occhi per tanti anni della sua vita.
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