DEDICA
In morte della mia anima belligerante
Mamma, quando ti ho vista morta niente
ti somigliava: non eri tu quella
bella e viva che ho sempre conosciuto
non eri quella che chiedeva aiuto
anzi lo dava. Una radice avvinta
alla nostra specie: questo mi chiama
non l’anima ma solo un ircocervo
di patti segreti, un sodo miscuglio
di fatti ereditari e di visioni,
situazioni fuori controllo
per noi che credevamo opportuno
Avere Controllo, scopo del tutto.
Io sento forti le tue ambizioni
cose di poco, piccolo borghesi…
mamma tu che capivi le ruvide
pulsioni, le accecanti passioni
che come lame mi trafiggevano
fino a diventare sogni e speranze
evanescenti, capivi che mai
avrei riscosso dei proventi chiari
dalla mia vita, dalle mie esperienze
che tu pensavi intrecciata col destino
brillante di luce, di comprensione,
come se il nulla avesse dimensione
reale, quasi il tuo sogno seguisse
il mio cammino lungo una grande
strada che si volse verso una scura
solitaria deriva di cose non fatte.
Tu mi conoscevi, sono tuo figlio
figlio dei tuoi pensieri e nessuno
ti piangerà come volevi, come
Mentre ti Guardo Là, ti piango.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Savino Carone, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.