Pubblicato il 12/03/2014 09:32:38
Come un pupazzo
di paglia, inetto
al suo lavoro,
Shira fu seviziata
per due orrendi giorni.
Non bastò lo stupro
di gruppo, le accecarono
gli occhi nerissimi,
la mutilarono quasi bestie
insaziabili e fuggirono
i vigliacchi, come iene.
Dopo ventiquattro mesi
di processo da burla
ancora il padre, solenne,
accende un lumino
ogni giorno, dinnanzi all'immagine
di lei, la bella violata.
Tornava quella sera
maledetta, dal duro
lavoro ed il suo sari
impolverato sedusse,
ad arte, il branco
dei maschi vogliosi
di carne verginale.
Lo dicono le donne,
lo affermano le donne,
ed il puzzo della loro
"verecondia" muliebre sale
fino al cielo e precipita
sulla terra avvelenata.
N.d.A.: non c'è nemico più spietato per una donna delle altre donne "oneste".
Così è accaduto nel villaggio di Shira. Così accade ancora oggi sugli scranni del Parlamento. Ed è la peggior sconfitta che si debba subire.
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