Ai tre agnelli, alla loro madre carnefice e vittima
Ti prego, amore, ancora - se sei amore -
o l'odio ti ha svuotato come
dalle mie vene il sangue
fuggiva fin dentro al mio cervello
e ancora e ancora e ancora
pulsa come la luce sulla lama
del coltello ?
Sacrificio! Sacro facio
dei miei capretti dolci,
sgozzati come non ha fatto
per Isacco il padre Abramo -
ma l'angelo non c'era questa volta
sopra l'altare di quei letti nudi
dove risuona ancora
l'urlo sotto la mostruosa mano.
O madre io mostruosa,
mostruosa la mia mano!
Ho fatto sacra la follia,
io folle io sacra io dio -
dove sei amore, resta ancora,
ti prego amore, ancora -
torna indietro, fermami la mano
che l'angelo sorride e aspetta ancora.
Eccolo! Lo vedo! E' qui ,
tiene i miei agnelli sul palmo della mano,
mi perdona -
tu sai ti ho perdonato, Dio.
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