Pubblicato il 19/02/2014 03:52:53
Poi, di notte, nel mio letto, mi cucio addosso incubi di stagno ad occhi chiusi
mai più me li baci, la tua lingua politica, il senso delle cose
un cerchio sfocato, i suoi piccoli raggi, l'artificio didattico di un balsamo per capelli, profumo lontano che confonde le mani sul cuscino
così rimani a farmi compagnia mentre degrado dalle colline inseguito dal diavolo
a fari spenti sulla nostra corsia.
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