A più di mille metri d’altezza sul mare (1159) nei pressi di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, in un’area montana e solitaria si trova una delle chiese romaniche più antiche delle Marche: si tratta della Chiesa di Santa Maria in Pantano. La denominazione “in Pantano” trae origine dalla presenza di una rigogliosa fonte di acqua sorgiva. Le sue origini non sono databili in modo preciso, è stata comunque più volte riferita notizia circa la sua fondazione ad opera del Vescovo ascolano Audere o Auclere ( 745-780) dal Capponi (1898) che per primo ha avanzato questa tesi non suf-fragando però documentazioni al riguardo.
La più antica attestazione di Santa Maria in Pantano è la conferma della giurisdizione sulla “graciam de Pantano” presente nel diploma concesso da Federico II nel 1223 a Margherita badessa del monastero ascolano dei Ss. Matteo ed Antonio di Campo Pa-rignano. In ogni caso, è certa l’esistenza di una chiesa più antica dell’attuale e intorno alla chiesa superstite, agli inizi del Novecento erano osservabili i ruderi dei fabbricati che la completavano in virtù del suo prezioso ruolo di riferimento.
Apparentemente spoglia all’esterno, caratterizzata da un’austera e regale semplicità tipica delle costruzioni del periodo (760-780 d.C), la chiesa è nota anche come “Chiesa delle Sibille” in quanto all’interno vi sono degli affreschi che raffigurano delle profetesse accanto ai profeti della chiesa. I dipinti, opera di Martino Bonfini da Patrignone risalgono al secondo decennio dei XVI secolo. Le Sibille rappresentate nelle pitture sono la Sibilla Ellespontica, la Sibilla Agrippa, la Sibilla Frigia e la Sibilla Delfica. L’attribuzione al Bonfini è stata conferita da Daniela Ferriani e a Luciano Arcangeli, due studiosi che hanno poggiato quest’intuizione sul confronto tematico e stilistico con gli affreschi anch’essi autografi del santuario della Madonna dell’Ambro presso Montefortino, realizzati nel 1610-1612 sull’onda del fervore artistico e religioso innervato dalla Santa Casa di Loreto.
Ai dipinti va attribuita una certa originalità e, a differenza dei corrispondenti di Montefortino, sono indenni da ri-tocchi e da ridipinture. L’alta qualità e singolarità degli affreschi può solo riconfermare il forte valore simbolico goduto dalla chiesa non solo per la sua felice collocazione geostorica, ma anche per il rapporto che essa aveva stabilito con un forte tessuto di credenze e tradizione, ben vive nell’area dei Sibillini almeno sin dal sec.XV.
L’ITINERARIO:• Ubicazione: Castro di Monte-gallo (AP)• Lunghezza del Percorso: circa 7 km (Andata e Ritorno)• Altitudine: da mt. 900 a 1.200 s.l.m. (+ 364 / – 5 m)• Difficoltà del percorso: Facile. Per escursionisti e famiglie• Durata del Percorso: 2 h (An-data) + 1.30 min (Ritorno)• Periodo Consigliato: Tutto l’anno. In caso di neve si possono usare le ciaspole.
A piedi: La partenza è a soli 2 km da Balzo di Montegallo, in direzione Montemonaco, dalla capannina informativa posta poco prima della Frazione Castro, in prossimità del ponte sul Fluvione. Qui troviamo il Mulino Lori da dove parte il sentiero che sale seguendo il corso del Fluvione e si immette nel bosco. Dopo circa 20 min. sulla destra si incontra una deviazione, che conduce alla frazione di Interprete. Seguendo il sentiero principale, sulla sinistra si incontra un ponticello. Attraverso il tracciato principale, si giunge (in circa 40 min. dalla partenza) al secondo mulino (Mulino di Caponi). Superando quest’ultimo, il sentiero si erge e sale in 15 min. alla Chiesa di Santa Croce. Da qui, seguendo la strada si raggiun-ge sulla destra il paese di Interpre-te e sulla sinistra l’area attrezzata di Santa Croce. Seguendo la sca-linata che fiancheggia la Chiesa il sentiero sale fino a Colle, punto di partenza ideale per la Chiesa di Santa Maria in Pantano. Il percorso sale in maniera pronunciata per circa 25 minuti attraverso una mulattiera ben visibile e priva di pericoli. Questo sentiero si incrocia con il “Sentiero dei Mietitori” nonché tappa del Grande Anello dei Sibillini che da Colle conduce al Colle Le Cese o Altino. All’in-tersezione, si deve prendere la destra e proseguendo per circa 10 minuti si incontra la Fonte Santa, dove potrete dissetarvi, e le indicazioni che vi condurranno, dopo altri 5 minuti, alla prestigiosa Chiesa di Santa Maria in Pantano.
In auto: Dopo il borgo di Colleluce di Montegallo si incontra un bivio con indicazione Colle (svoltando a destra), mentre pro-seguendo dritto, inizia una strada non asfaltata. Percorrendola per circa 500 mt., si incontra un bivio e qui si può parcheggiare l’auto sul bordo della strada. Si deve seguire la strada di destra e da qui inizia il vostro cammino per raggiungere la Chiesa di Santa Maria in Pantano. Si attraversano in successione 3 “canaloni” ed al-trettanti ruscelli di acqua sorgiva proveniente dal Monte Vettore (il più alto di tutto i Monti Sibillini – 2.476 mt.). Questa si congiunge con quella che proviene da Colle di Montegallo, circa 500 mt prima della fonte sotto la Chiesa di Santa Maria in Pantano. Non vi sono possibilità di errore poiché, durante il tragitto, non ci sono bivi o altre intersezioni.
Denise Grasselli
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