:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Articoli
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 659 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Nov 12 13:44:18 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Fiori estinti

Argomento: Poesia

di Mattia Tarantino
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti gli articoli dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 26/07/2019 11:45:09

Questo libro di poesie vuole essere una sorta di diario interiore, personale e spirituale.  Il titolo stesso rappresenta un viaggio a   ritroso nella materia che intende ritornare alla sua origine. Si vuole tornare al nulla o al tutto primordiale.

Mattia Tarantino racconta quella realtà che non è visibile, quella di cui tutti conoscono l’esistenza, ma che si fa fatica ad interpretare, una realtà misterica. Le poesie del nostro autore sono sempre viaggio, itinerario non definito, processo dialettico di trasformazione e sempre e costantemente  in divenire.

L’intero percorso poetico di Tarantino è “ Sincronico” , ovvero il presente si alterna in modo dinamico e coinvolgente con il passato e con il futuro; per Tarantino il tempo e lo spazio rappresentano realmente le intuizioni pure kantiane, esistono a priori e non ingabbiano l’esistenza umana.

Il desiderio di tornare alle origini però non è per il nostro autore malinconia del passato, o regressione è immagine, sogno, reminiscenza, il voler entrare nell’intimità dell’esistenza umana, con le sue imperfezioni e debolezze.

L’immagine dell’uomo di Tarantino mi ha fatto tonare alla memoria l’idea dell’uomo di  Heidegger, colui che è stato gettato nel modo, ente tra gli enti,  colui che procede progettando se stesso, colui che ha il sommo incarico della ricerca. L’uomo per Mattia è  l’angelo che si confonde con il fango. L’uomo di Mattia è protagonista ma anche folla tra la folla.

La visione del reale e del mondo mi ricorda il meccanicismo foscoliano, nella sua celebre opera “ I Sepolcri, dove tutto torna alla terra, noi siamo terra, l’eterno rapporto tra la vita e la morte.

Concludo la mia disamina con un leggero accenno alla sintassi che ha suscitato in me molta curiosità, mi ha destabilizzato e meravigliato, ma fondamentalmente mi ha incuriosito, considerando anche la giovane età.

I versi sono anti-lirici, e poco comprensibili, si può addirittura ravvisare una sorta di incomunicabilità, ma è solo una prima impressione. Leggendo le poesie di Tarantino e facendosi aiutare dal nostro amico dizionario è possibile scoprire la parte misterica della parole e il verso come d’incanto diventa illuminante. Ci sono termini ricorrenti, ovvero : madre, gerundio, verbo, sillaba, grafema, angelo, allodola.

La madre è l’essere umano capace di donare la vita. Il gerundio il tempo del movimento, e che permette l’azione continua ( andando…, parlando…). Il verbo, azione di per se. Grafema, singola lettera, singola esistenza che diventa sillaba se accompagnata e di esistenze ne abbiamo due, e via altre a formare la parola, ovvero a formare il mondo. L’angelo l’immagine dell’uomo che trasforma se stesso diventando protagonista e uomo tra gli altri e l’allodola, uccello che compie il suo volo cantando e superando il limite del visibile, per poi scendere in picchiata toccando il mondo reale. L’allodola tanto cantata da Dante, Fontaine e Shakespeare.

 Termino sostenendo che i versi di Mattia Tarantino sono a mio avviso paragonabile al quadro di Munch”

 “ L’Urlo” perché desiderano essere un urlo per risvegliare l’uomo dal suo eterno torpore.Copertina

 

di Lucia Credentino


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Mattia Tarantino, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Mattia Tarantino, nella sezione Articolo, ha pubblicato anche:

:: [ Letteratura ] Fiori estinti (Pubblicato il 11/12/2020 13:20:32 - visite: 896) »