Alla deriva
Biancheggia tra gli scuri
un'alba pallida
indizio d'una pena
angoscia che coagula
un risveglio.
Mi rammenta
-questo lucore inerte-
che c'è un fuori ai miei sogni
un oltre dove qualcosa scorre
con occhi indifferenti.
Nel sarcofago scuro
della stanza si sfaldano
i sogni in divenire
buie farfalle guizzano
si disfano come fantasmi abbacinati
dove gli avari raggi
mostrano in un barlume
vita e morte congiunte.
Lo scorrere, che di là
resiste contro mia voglia,
fiume indolente, onda
che accatta oggetti sulla riva
è in'inerzia che stagna
in un mistico sogno di deriva
verbo che vi si coniuga passivo.
Per dove andare allora
quale sbiadita consistenza
prenderà corpo e sarà meta
isola lontana, sole che spende
da tutti obliato in un lontano
occaso?
Dove la vela indifferente
volgerà la prora del mio cuore
malato?
Da "Mentre cadeva il giorno"
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