Quel che alberga, tra le pieghe
delle recondite spiagge della mia memoria
esiste solo per me.
Ed è: simile ad un pomeriggio
di sole in settembre
dove una donna sulla spiaggia, con ombrellino
si lascia scivolare il vento addosso.
Quella donna è la mia memoria
che indossando indumenti in tinta confetto
appare serena.
Ella per la prima volta mi dice
"Tu ami me, non chi m'ha posseduta."
e sotto il nastro rosa del suo cappello da passeggio
mi sorride arcuando appena
gli angoli della bocca.
Sullo sfondo, una lontana Vieste
di colori ad olio e a pennarello,
le fan da cornice il mare, la sabbia fina
e nulla sulla mia destra.
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