Pubblicato il 27/03/2022 00:22:02
Le prestigiose opere scultoree di Vittoria Marziari Donati in Mostra a Roma dal 01 al 15 Aprile 2022 alla Galleria "La Bomboniera dell'Arte" in Via mecenate 8/b.
L'Artista è lieta di annunciare la sua presenza all'inaugurazione che si terrà il giorno martedì 5 aprile alle ore 16.00 onde illustrare il suo ampio catalogo dell'elegante scultura senese contemporanea con la quale da anni onora la sua città.
Vittoria Marziari Donati: La ‘poesia delle forme’ nei ‘lunghi silenzi’ dell’arte contemporanea.
Nulla di più vero se lasciando la parola a Antoine de Saint-Exupery (1) apprendiamo che: «Lo spazio dello spirito, là dove esso può aprire le sue ali, è il silenzio» ; quel ‘silenzio’ in cui prendono forma e si materializzano le opere scultoree di Vittoria Marziari Donati che, nel loro muto gridare le verità concettuali della sua cifra artistica, ad essa fanno ritorno, libere di vivere la propria esistenza futura. Una eccellenza al femminile tutta italiana quella della scultrice che ha attraversato la soglia dell’internazionalità e che s’avvia a completare il suo ciclo creativo nella contemporaneità dell’arte. Un percorso il suo, vissuto dentro e fuori le forme, nei pieni e nei vuoti che sono all’origine della vita delle cose, in cui tutto infine si compie, nel ricongiungimento di quella creatività umana, pur sublime, che nel tempo l’alterità (delle correnti artistiche) ha disgiunto. È allora che le sue sculture prendono a danzare sulla musica che la luce ha scelto per loro; cantando nel silenzio sublimato dei ‘luoghi dell’anima’ che l’artista nella sua costante ricerca ha attraversati: «Se il luogo è puro spazio, il silenzio si fa ascoltare, ci accompagna e non ci lascia soli» - scrive Mario Brunello (2) compositore e violoncellista di successo nell’accostare la musica del suo strumento all’arte tout-court per intercettare le vocalità intrinseche delle ‘forme’, le ‘linee’ melodiche e le tecniche strumentali che lo hanno portato alla concezione di nuove strutture musicali, come la riscrittura di un qualcosa che viaggia nei solchi del tempo. Il confronto con la ‘musica’ del violoncello e con la ‘poesia’ colta non è qui solo allegorico, semmai emblematico di una concettualità che si esprime nelle diverse forme dell’oralità, come appunto può essere la ‘danza’ nel rapporto con la dinamicità del movimento, o anche con il ‘canto’ che non necessariamente richiede parole e frasi compiute, quando gli basta l’uso di vocalizzi arrmonici.
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