OLTRE
Dentro quegli occhi azzurri come cielo
io, non ritrovo più le trasparenze,
chè di azzurrina cenere colmate.
Forse per combustione del presente?
Opachi adesso guardano i tuoi occhi,
verso una sconosciuta direzione,
dal tempo e dallo spazio distaccati,
di sperduti orizzonti, alla ricerca.
Cerco quel volto amato che mi sfugge,
nella foschia della sua assenza immerso.
Ormai quel libro, più non lo so leggere.
C'è un' immensa distanza a separarmi
dalle pagine, dove le parole
si son disciolte, lasciando d'inchiostro,
velato alone, tutto indecifrabile.
E dallo sguardo, che dal mio discosto
volge oltre i labirinti dell'immenso.
Mentre richiami remoti, tu ascolti,
sono dissolti passato e presente
nella scia luminosa d' una stella.
Alla profondità dell'Universo
miri; e vaghi cercando la tua porta
E la tua mano dalla mia si stacca
la chiave in pugno, stringe per l'altrove.
Vorrei seguirti mentre passi l'oltre,
ché io da sola non vorrei lasciarti,
Neppure priva, di te rimanere,
Ed è profonda angoscia più del mare.
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