Questa rivoluzione di petali rossi
buona a tingermi il vino tra le mani
mi parla di biciclette abbandonate alle serrande del corso
e catene industriali
che si rompano e girino a vuoto i pedali
ha a che fare con le spine nel fianco e i piantagrane
più di quanto non lascino intendere i vostri inviti alla riscossa
e che vi facciate chiamare artisti o spighe di grano
non cambia la sostanza delle vostre vite
fatte di carne mietuta
come la mia che scordo il nome di chi
tutte le volte mi chiama al cospetto del diavolo
a rendere conto del letto dove non prendo sonno
e di un pasto caldo affezionato all'imbuto.
Ecco perchè per tornare a casa di mia madre
ogni notte faccio un giro più lungo.
Davvero credi il dolore eserciti in funzione del tempo?
Mi ripeto spesso guardandomi negli occhi
negli specchietti delle macchine in cui non salgo
che per pochi metri di retromarce
nei parcheggi male illuminati dalle lucciole.
Eppure vi salvo perchè mi rendete felice del fatto
che la mia vita non sia speciale come la vostra
e abbia ancora un'altra latitudine
un tropico all'ombra da cui mietere vittime.
La mia tribù sono io per questioni di fede.
Le distanze vi fanno più belli
lo sapete bene e ne fate un uso politico
vicino vicino se il caso lo richiede
ma a debita distanza quando è l'ora di spartir bottino.
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