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Peter Russell: Passero Solitario

di Grazia Furferi
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Pubblicato il 17/01/2014 18:57:54

 

Passer solitarius

Un passero solitario vola giù dalle cimase del tetto

E prende il pane fresco che gli lancio ogni giorno.

Ovviamente mi ignora ma mi fa compagnia

Talvolta cinguetta allegramente, talvolta saltabecca,

Talvolta tace, talvolta lascia cadere le briciole,

Ma ritorna sempre curioso di vedere

Se c’è per lui dell’altro cibo, fresco e gratuito,

Morbido o asciutto, o umido di gocce piovane.

 

Sembra vivere senza alcuna preoccupazione,

Saltella obliquamente a caso nel cortile,

E non sembra curarsi del vento e della pioggia.

Non resta mai a lungo fermo ad osservare –

Vorrei portargli noce di cocco e un po’ di lardo –

Ma non ho altro, i nostri pasti qui sono frugali.

 

 

 

Passer solitarius

 Passer solitarius files down from rooftops

And takes the new-baked bread I trow him daily.

He, of course, ignores me but Keeps me company

Sometimes he twitters merrily, sometimes he hops,

Sometimes he’s silent, sometimes the crumbs he drops

But always back he comes intent to see

If there’s more dinner for him, fresh and free,

Spongy or dry, or moistened by raindrops.

 

He seems to live without a single care,

Hops roundabout at random in the yard,

And never seems to mind the wind and the rain.

He never lingers long to stand and stare

I’d like to bring him coconut and lard-

I’ve nothing over, though, here we eat plain.


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