Pubblicato il 10/01/2014 18:13:08
L'ascolto si distingue dalla voce nel tracciato primitivo che disegna un uomo piccolo, che tende i suoi polmoni, staccandosi dal cielo con un soffio il verbo dentro il fuoco e tutto il sesso giù nell'acqua dentro i campi di cinabro ricercando l'immortalità. Mi hai scosso la matrice, gli irrisolti umani al mondo dell'Avere , nelle dieci contrazioni di Mosè, per vivere la Pasqua nel possesso della terra, ho combattuto l'illusione con Teseo tutta la notte mentre mi tiravi per il corpo dalla vita nell'anarchia del basso della acque. Nel diluvio partorendo solo figlie come ricordare della sposa, il vuoto nella carne- non un buco primordiale della terra- nel suo centro, luogo Ultimo d'Unione?
Dovevi penetrarmi prendermi nell'arca la coscienza, per sentire la tua voce e il peso delle altezze, nel diluvio restare ancora al caldo, come un lievito disteso con bellezza. Ora legami all'estate degli uccelli, che vanno e vengono misurando il livello delle acque, dentro il tempo. Mi farò animale a nuova terra, asciugando fuori a poco a poco, neanche il corvo tornerà.
C'è così tanto giorno da godere ancora, quando mi chiami per il Nome Libertà, inebriati e nudi del possesso- mio Ararat quante volte la salita antica senza giungere alla cima dell'interno !- seguendo l'arco nella nube della schiena ci siamo visti lungo il ponte con le pietre nelle mani come frutti queste vertebre Ti ricordi la scintilla ? dalla Grande Sera al Domani che ci canta nel compimento della Croce fu splendore della luce che s'invia ad Altra luce nominandola nel volto dell'Amore abitando le sue immagini in eterno
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