Entra formando una sfera nel seme
che splende di vuoto e senza saperlo
avanza cantando l’identico nome
la voce che torna
alla riva segreta di Schubert
con l’adagio più bello. nel mondo
mi arrivi con l’unica viola
sul cuore dei passi , e una lamina d’oro
come una tromba tu piangi energia
mettendo dolcezza nel gesto potente
a levare il respiro. con che pressione immensa
arriva l’umano e penetra la tua poesia
quel che cercavamo da soli, nell’eterno conoscersi
non si arresta, e s’inarca al lamento,
alla calma cadenza, diminuendo il più acuto
nel ventre
adagio è sentire la terra muoversi piano
se un fiore nasce gemendo, l'adagio
è camminare coi lumini sulle dita
piangendo con la luce nella gola, per tonare
a casa, con l’Identico Nome .
*Schubert- String Quintet D.956, Adagio
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