Pubblicato il 30/12/2013 18:35:46
Il mio corpo non m'assomiglia
a furia di voler essere vento
e l'anima s'assottiglia di rugiade
cosmogoniche all'istante
non appena conto i petali della rosa nel giardino
al mattino, dal balcone
sento il cielo stritolarmi
pur di avermi più vicino
e andare insieme oltre l'orizzonte dell'orizzonte
come due bambini che si fanno compagnia
per paura che la notte
sorprenda al buio le loro solitudini disciogliersi
su una verticale senza sponde di terra e luna
distanza siderale
un solo salto del pensiero denso di nuvole
nel primo cammino
una croce da percorrere nel verso dello spirito.
Poi spengo la sigaretta rientro ed è tutto finito.
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