Il vero problema dell'esistenza umana si può sintetizzare in una frase: "Siamo consapevoli di morire".
Questo pensiero, da una parte, di aiuta e, dall'altra, ci distrugge. Ci aiuta ad aver paura dell'aldilà, altrimenti forse ci saremmo già scannati a vicenda, e quindi a temere un ipotetico giudizio divino. Ci distrugge, in quanto non ne riusciremo mai a venire a capo.
Cosa c'è oltre la nostra pozza d'acqua? Il mare che Sant'Agostino non riuscì mai a travasare nel buco da lui scavato nella sabbia?
Mi chiedo sempre se il pensiero della morte sfiori gli altri esseri viventi e li faccia soffrire in previsione. Credo che esista una qualche sensibilità anche nelle piante, che avvertono la loro potenziale estinzione attraverso incendi vicini e soffrono inermi.
Ma l'uomo si arrovella tutta la vita attorno a questo problema, abdicando alla felicità e morendo ogni giorno in attesa dell'evento. Unico vantaggio: musica, arte, scienza e creatività vivono i fuochi fatui del momento. Per non dimenticare le menti eccelse di grandi matematici e fisici: Einstein, per esempio, ma non solo. Vale la pena di vivere bene, allora!
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Franca Colozzo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.