Ascolto i tuoi passi
al tramonto dell’anno
ti aspetterò lì, in quel punto
di tenerezze terribili
dove nulla è più vero solstizio
dell’impalpabile. Nulla
è più al centro di ciò
che sta fino ai margini
di quando Pangea cominciò
a dividersi , e quando
fino a un’altura
si congiungerà
brillando nei campi
avvolta di luce.
un ex voto,
che viene a notte fonda,
del tuo stare qui
essendo altrove,
può,
da una pozza di niente
saltarti addosso qualcosa
lontana da tutto, la gioia-
e non arriva un rumore,
rimasto per terra,
nei buchi neri isolati di stelle:
a Pinnacle Point viviamo a maree
nel mare del nostro mistero
dove mi hai detto delle correnti
senza perder di vista la costa
ti ho chiesto la porpora delle murici
per celebrare il natale del sole,
di quando lui tocca,
nel suo punto più basso,
tre giorni
dove viene a morire
per ascendere al cielo
è lenta, è trasparente questa salita
dove l’urna trabocca il presepe
mi adorno al tuo seno, ti ascolto
"spem in Alium nunquam habui"
taglia col freddo l’insonnia
meravigliosa di tanta mestizia
non diradare i tuoi passi
al tramonto dell’anno,
dove nulla è più vero
a metterci in salvo
di Nuovo a sfiorarti
in quel punto e domani
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