Inciampo nei sassi di ere
Lasciando sul limo l’impronta
Del corpo, le mani, e la rosa
Morendo, in silenzio un minuto
Il seme che viene a splendore
favilla dell’ultima luce
Poi scoppia in grandezza e s’interra
Incidendo lo spasmo contratto
Nell’occhio l’erranza che spinge
A salvare un’urgenza- un miracolo
Un attimo tuo benedetto
Sulla carne coperta di luce
È l’odore mandato a memoria
Che costa del sangue a partire
Di una donna che pensa e ripensa
Vincendo ogni volta il pudore
Del rosso traverso il torace
Dell’uccello che canta ferite
Nel fare l’amore con l’albero
Accogliendo una spina nel fianco
-Un magone strozzato il respiro
È una morte immaginaria,
Che trafigge tutta la valle,
Se l’Andante che segue con l’aria,
Quando s’abbia il coraggio a toccarla,
Nel potere di resurrezione
È il più pulito dell’uomo
A darle nuove parole
I nomi per altri mattini
Che germogliano intorno
All’inciampo
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